LA WUNDERKAMMER 4.0
La wunderkammer ovvero ‘camera delle meraviglie’ è una stanza dove si accumula preziosità e nasce dal desiderio, insito nell’uomo, di accumulare ricordi e possedere ciò che vede.
Se già nel Medioevo fece la sua timida comparsa è dal Rinascimento all’Illuminismo che la tendenza wunderkammer conosce il successo diventando a sua insaputa la prima forma di ‘museo’.
Dimenticata negli anni fino ad oggi, di nuovo un trend che l’Osservatorio Bregaglio ha riscoperto con il suo spirito da coolhunter.
Ricordate lo spazio Gucci Decor? Una vera wunderkammer creata dalla mente stravagante di Alessandro Michele, qui la meraviglia era di casa. Un salotto decisamente cool dove i singoli oggetti: ceramiche, cuscini, stampe, separé, sete ultracolorate, candele con manici a forma di serpenti e, perfino le pareti, evocavano luoghi inesplorati.
E a Marrakesh l’effetto wunderkammer su tessuti e colori di Dior! Un dialogo interculturale tra Europa e Africa, mappe di nuovi mondi create dall’esploratrice Maria Grazia Chiuri che ha collezionato oggetti da terre lontane, incrociando stupore e storie in ogni suo abito.
L’eclettismo di collezionisti giramondo che siano stilisti, artisti o accumulatori compulsivi , origina sorprendenti raccolte difficili anche solo da immaginare. Ogni camera delle meraviglie ha tanto da raccontare e la mente umana, si sa, cede impotente al risucchio delle storie.
Un oggetto è degno di essere in una wunderkammer solo in virtù della sua storia e ciò lo rende prezioso. Non è forse questa la formula perfetta per far volare sull’ ‘Isola che non c’è’ ogni nuovo prodotto? Ma soprattutto, la camera delle meraviglie, fa magie! Proietta nel futuro, sposta oltre i confini della quotidianità e svela una delle tante realtà parallele in cui abitare o attingere per il domani anche nuove materie prime : è proprio questo che Bregaglio ha fatto..
BREGAGLIO A SPASSO IN UNA WUNDERKAMMER
-Benvenuto all’interno della mia mente– così ti accoglie un wunderkammerista nel suo cabinet de curiosité.
Ogni certezza si abbandona sull’uscio e piante rare, gioielli, oggetti scovati in Australia, sulle Ande e nella giungla del Borneo stordiscono in una vertiginosa sensazione di smarrimento. L’aspetto più inquietante è lo straordinario affollamento di bizzarrie che non lasciano il minimo spazio vuoto: corni di unicorno, amuleti e animali fantastici si alternano a teste di drago dall’ignota provenienza.
La wunderkammer nasconde sorprese ed è luogo di contraddizioni. I simboli di potere e di culture si intrecciano in vorticosi scenari ma ogni visitatore può ritrovarsi in qualcosa di familiare. Nella camera delle meraviglie, tutto è possibile e il collezionista lo sa, per questo ama viverci.
Naturalia, artificialia o mirabilia sono parole che rincorrono spesso nei discorsi di un wunderkammerista. Quasi come malefici risvegliano da un profondo stato contemplativo in cui stranezze, di inestimabile valore, sono immerse. Ma, non c’è pericolo, nessuno si trasformerà in una di loro è solo la ripartizione in cui gli oggetti vengono catalogati: naturalia e artificialia unici, scoperti in natura o artefatti, mirabilia insoliti o mostruosi, exotica dell’altro mondo.
Il collezionista della wunderkammer tardo rinascimentale reagiva al disagio creando per sé un microcosmo circoscritto che poteva controllare.
Oggi, però, per quale motivo si è risvegliato l’interesse per le camere delle meraviglie? Le risposte Bregaglio, le ha trovate nell’arte, visionaria di ciò che sedurrà il design, la moda e noi, del beauty.
Come dimenticare l’originale imbalsamatore Damien Hirst! Ha dato vita a neo-wunderkammer con i suoi animali immersi in formaldeide o le caleidoscopiche composizioni di farfalle. E i suoi finti ritrovamenti della mostra Treasures from the wreak of the Unbelievable a Venezia? Oggetti provenienti dal mondo antico, caricata su una nave, l”Incredibile’, che è malauguratamente affondata a largo delle coste orientali dell’Africa… Fake collection & storytelling: perfetti per una wunderkammer 4.0! Ma c’è un nome per cui un wunderkammerista farebbe follie: l’artista Mark Dion, ideatore di ‘armadietti delle meraviglie’ per l’epoca attuale: sotto formalina non animali, ma oggetti di uso comune.
Nel film, ‘Wunderkammer, la stanza delle meraviglie’, (nelle sale il marzo scorso), il wunderkammerista è un uomo senza tempo: vive tra passato e presente collezionando il proprio wonder ai giorni d’oggi.
Reinventare l’exotica, in un mondo che ha perso le distanze, è una sfida che ha portato al revival delle wunderkammer. Nel 2019 cos’è veramente esotico? Il cosmo. ‘Voglio un pezzetto di luna‘ potrebbe essere l’ultima insolita richiesta di un cercatore di meraviglie, ma in fondo, ne vorremmo un pezzetto anche noi, nelle nostre materie prime. Bregaglio è forse un aspirante wunderkammerista?
– Ognuno di noi è diverso, ma si somiglia nel suo sguardo fanciullesco e nella passione di meravigliare gli altri. È la meraviglia l’unica protagonista, bisogna correre a cercarla!- ecco come congeda un autentico wunderkammerista, con il suo fare celebrativo e teatrale che non si dimentica.
Quando la porta si chiude alla tue spalle, però, ti accorgi che quello stato di grazia, ti ha conquistato, ne vuoi ancora! Ma ora, dove iniziare a cercarla?
MERAVIGLIA DOVE TROVARLA
Datemi la mia dose di meraviglia! Dove trovarla? Beh, basta alzare lo sguardo per un’overdose.
Le stupefacenti installazioni a Spazio Ventura durante il Fuorisalone, l’incanto di teamLab Borderless a Tokyo, le camminate ad alto tasso di wonder nel Extraordinary World di Marc Ange o ancora fantasie nel sorprendente Louisiana Museum a Copenhagen.
E cosa dire del beauty? Palette makeup sempre più camere delle meraviglie, stampanti 3D da far invidia ad Alice per la tanta bellezza, prodotti mini size da provare e collezionare, formule disidratate che entusiasmano e pack che scompaiono all’insegna di #wowvibes. Ma l’elenco è molto lungo più di quante siano le wunderkammer intorno a noi.
Le aziende, sempre più, investono in meraviglia: tecnologie sofisticate, ricerche avatar e viaggi, in terre mai solcate, per proporre attivi strabilianti. Anche Bregaglio, azienda distributrice di materie prime cosmetiche, ha cercato la meraviglia: una neo-wunderkammer come stand del Making Cosmetics 19.
Vi sorprende?
Bregaglio, in realtà, assomiglia a eccentrici personaggi, fanatici collezionisti e cercatori di meraviglia. Essere distributore di materie prime, ha molte similitudini con l’essere un wunderkammerista: si cercano nuove materie prime da vendere, meglio se inconsuete, spaziando con disinvoltura tra naturalia, artificialia ed exotica. Nella vasta campionoteca si collezionano campioni su campioni! In una stanza, quindi, si racchiude un wonderland da far conoscere ai clienti…
Una recente ricerca rivela, però, che il 48,7% degli italiani, popolo notoriamente godereccio e amante del bel vivere, non riesca più a entusiasmarsi alle piccole gioie. Forbes ci ha definito affetti da ‘drift syndrome’. Sembrerebbe che i wonder injectors si siano momentaneamente smarriti!
La visione di un’aurora boreale, i primi passi di un bambino, la vittoria su una malattia sono diventati così ricreabili da non scuotere più l’uomo contemporaneo? Forse. Meravigliarsi è sempre più difficile in una società in cui il valore più importante è la sicurezza. Per sorprendersi bisogna essere disposti a lasciarsi sopraffare dall’incertezza e almeno per qualche istante perdere il controllo di sé. Facile se non si avesse paura di perdere l’equilibrio…
E se nessuno ha risposte, ci pensa la filosofia moderna. A scuola, a lezione di fioritura personale, si impara a cacciare meraviglia.
E poi, gli immancabili compiti a casa: esercizi di fantasia con il binomio fantastico.
Lo sguardo si rieducherà alla serendipità e l’umore sorprendentemente salirà.
Oh, che meraviglia!